22 gennaio 2011

Cacio e Pepe


Il Cacio e Pepe è uno dei piatti tipici capitolini. Piatto tipico e controverso. I gourmet o più semplicemente i "magnatori" romani, si confronatno a volte animatamente su come fare un Cacio e Pepe con tutti i crismi.... in romanico "co' i controcazzi". La discussione inizia con la tipologia di pasta: spaghetti, bucatini, tonnarelli, maccheroni, etc. Una volta fatto prevalere il formato prediletto, il dibattito si inasprisce, su quale sia la procedurea da seguire per cucinare l'agoniato piatto. Roma mi ospita da oltre vent'anni. Durante questi anni ho assaggiato questo piatto nelle varie elaborazioni poi, lavorando nel settore ristorativo, ho "rubato" con gli occhi, dopo numerose prove, questa è la ricetta che preferisco. La ricetta è semplice ma la preparazione deve essere quasi maniacale, altrimenti si mangerebbe una normalissima pasta e formaggio.

Cacio&Pepe 
ricetta x 2 persone

200 gr di Tonnarelli all'uovo
150 gr di Pecorino Romano grattugiato
Una noce di Burro
Pepe Macinato in abbondanza

Mettere l'acqua poco salata sul fuoco. Nell'attesa che arrivi all'ebollizione, in una  grande ciotola dove condiremo a freddo i tonnarelli, mettere 120 gr di pecorino. Versarvi sopra un mestolo di acqua di cottura, il cacio per effetto del calore diventerà cremoso.
Quando l'acqua va in ebollizione, buttiamo i tonnarelli, tenendoci pronti a scolarli al dente e facendo attenzione nel conversare un paio di mestoli di acqua di cottura.
Mettiamo i tonnarelli nella ciotola con la "crema" di cacio, aggiungiamo la noce di burro poi, il pepe. Mescolare la pasta e gli ingredienti. La presenza di acqua di cottura favorisce la amalgama, l'aggiunta di cacio grattugiato va fatta se i tonnarelli vi sembreranno troppo secchi. Non è ancora finita.... ora terminate la cottura, riponendo la pasta in un tegame. L'acqua di cottura che abbiamo conservato ci sarà utile per  mantenere amalgamata la pasta. Impiattate, spolverate il piatto con il cacio grattuggiato ed il pepe a piacere.
Vino abbinato: Il Cacio e Pepe è un piatto ricco di grassi, ci vuole quindi un vino secco che sgrassi il palato. Consiglio un Prosecco Trevigiano Doc Extra Dry.
Buon Appetito!


15 gennaio 2011

Prosecco DOC e la DOCG di Conegliano e Valdobiadene


Il mondo del Prosecco è cambiato. La parola Prosecco non indica più un vitigno ma un vino a denominazione di origine controllata (doc), sottoposto a regole precise. Il nuovo Prosecco Doc identifica la produzione di un territorio ampio, composto da 9 province e due regioni: Veneto e Friuli Venezia Giulia.

La qualita' è garantita dal il Consorzio di Tutela, che vigila sulla produzione da Valoritalia, che certifica il vino, e lo Stato, grazie al quale su ogni bottiglia si trovera' il contrassegno numerato, la cosiddetta fascetta di colore rosa salmone, che rende visibile la maggiore garanzia con un sigillo posto sul tappo. Ogni fascetta ha un numero identificativo che rende rintracciabile la bottiglia in ogni momento: attraverso questo numero il consumatore potrà quindi risalire a ogni fase della storia di quel vino. La "fascettatura" sarà inizialmente adottata per la produzione docg, per poi estenderla anche alla doc.

fonte:venetoguide

8 gennaio 2011

Etilometro online


ANIA Federazione per la Sicurezza Stradale ha messo online un simulatore etilometro. E' un simularore quindi, non dovete soffiare nella porta usb o sul mouse ;) Scherzi a parte, è molto utile per capire quali limiti per una sana bevuta. Il sisetma è tarato sulle tabelle del Ministero della Salute.
ATTENZIONE: Il sistema non misura il reale tasso alcolico nel sangue, trattasi di simulazione. Ecco il link e.... bevete di qualità e responsabilmente.
etilometro-online

7 gennaio 2011

2011 NEWS

Da oggi il blog è accessibile anche dal link:
www.invinovenditas.com
A breve una grande novità

Buon 2011 a TUTTI